Sarà la modella del pittore in "La ragazza con l'orecchino di perla"
L'attrice, 19 anni, si è imposta per le sue interpretazioni da "L'uomo che sussurrava ai cavalli" al recente "Lost in translation"
Sono passati pochi anni da quando, traumatizzata per un incidente, sussurrava ai cavalli accanto a Robert Redford. E' cresciuta in fretta, più malinconica rispetto alla smaliziata ragazzina che suona il piano cercando di sedurre L'uomo che non c'era-Billy Bob Thornton. Diretta dalle abili mani di una regista come Sofia Coppola, in Lost in translation Scarlett Johannson ha dato vita a un personaggio intenso, accanto all'esuberante Bill Murray. Un'interpretazione che ha convinto, prima ancora del pubblico in sala, le severe platee del Festival di Venezia che le hanno tributato il premio per la miglior attrice nella sezione Controcorrente.
Con il nome ispirato dalla protagonista di Via col vento Scarlett non ha ancora vent'anni (li compirà il prossimo novembre), gioca a fare la diva posando per i fotografi e si appresta a essere celebrata come una star. Alternando titoli di cassetta con film d'autore, ha avviato una carriera brillante, che di sicuro la porterà lontano.
Dopo aver convinto nei panni della giovane e malinconica sposina sperduta a Tokyo, la vedremo protagonista di altri due film completamente diversi tra loro di imminente uscita. Nell'adolescenziale The perfect score di Brian Robbins è una studentessa all'ultimo anno di scuola che, con i capelli scuri, facendo il verso a Carrie-Anne Moss, cerca di rubare i risultati di un test finale. Per l'esordiente Peter Webber è invece la modella che ispira il pittore olandese Johannes Vermeer (Colin Firth) in La ragazza con l'orecchino di perla, tratto dall'omonimo romanzo di Tracy Chavalier.
Nata a New York nel 1984, a soli otto anni debutta in teatro in una produzione off-Broadway al fianco, tra gli altri, di un piccolo Ethan Hawke. Ha recitato in diversi film prima della grande occasione, quando è stata scelta da Robert Redford per la trasposizione cinematografica del romanzo di Nicholas Evans. In L'uomo che sussurrava ai cavalli (1998) è Grace, la figlia quattordicenne di Kristin Scott-Thomas che perde una gamba in un incidente stradale in cui muore una cara amica e il suo amato purosangue rimane gravemente ferito.
Nel 2001 è invece l'introversa e riservata Rebecca, inseparabile amica di Enid (Thora Birch), protagoniste del film di Terry Zwigoff Ghost World, ispirato al fumetto underground di Daniel Clowes. "Scarlett ha 15 anni, ma per la sua saggezza sembra averne 35" ha detto il regista, che l'ha scelta per un personaggio che ne ha invece 18. "E' un attrice nata e ha colto subito d'istinto il personaggio di Rebecca. È molto in gamba e riservata, ma anche un po' stramba, o meglio eccentrica e stravagante, la cosa ha funzionato alla perfezione."
Ghost World viene proiettato in numerosi festival nel mondo, dove raccoglie molti riconoscimenti, ottenendo anche una candidatura all'Oscar. L'anno seguente viene scelta dai fratelli Coen per il ruolo di una Lolita nel raffinato L'uomo che non c'era. Poi arriva Sofia Coppola che sta preparando il suo secondo film dopo il fortunato esordio con Il giardino delle vergini suicide.
In Lost in translation Scarlett interpreta Charlotte, giovanissima sposina che arranca dietro il marito fotografo (Giovanni Ribisi) e che in una notte insonne a Tokyo incontra Bob (Bill Murray), star del cinema americano impegnata a girare uno spot pubblicitario. I due si avventurano alla scoperta della città, con evidenti problemi per farsi capire, frequentando bar karaoke e facendo incontri bizzarri.
Il film è in parte autobiografico ("'L'idea mi è venuta ricordando il tempo passato in Giappone quando avevo 20 anni") e Sofia Coppola ha voluto proprio Scarlett per il ruolo della protagonista femmminile sia per la sua voce particolare, sia perché le somiglia molto, anche fisicamente. "Scarlett sembra aver vissuto molto di più di quanto è possibile considerata la sua giovinezza" ha detto Ross Katz, produttore del film. "Era la candidata migliore per la parte. Si è calata immediatamente nel ruolo e si è trovata molto bene con Sofia. Scarlett interpreta Charlotte, una ragazza di vent'anni ed è la prima volta che il pubblico la vede in un ruolo del genere".
La regista non ha sottovalutato le difficoltà del personaggio, una ventenne, sposata da poco, che in un hotel nella caotica Tokyo si chiede cosa fare della sua vita. "Quando abbiamo girato le scene di Scarlett da sola nella sua stanza" ha raccontato Sofia Coppola, "ho cercato di ridurre la troupe al minimo indispensabile per dare un senso di intimità. Essendo anch'io una giovane donna posso riprendere tranquillamente una ragazza seduta nella sua stanza che indossa solo la biancheria intima senza che la scena diventi voyeuristica o fastidiosa".
26/01/04
Teatro